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Indennità di accompagnamento: tutte le novità del 2021

Il sistema previdenziale italiano spesso risulta articolato e di difficile comprensione per coloro che vi si approcciano per la prima volta. In questo articolo, pertanto, tenteremo di esaminare che cos’è l’indennità di accompagnamento, a chi si rivolge, a quanto ammonta, come farne domanda e quali sono le novità introdotte nel 2021 in modo tale da non farsi trovare impreparati qualora si voglia richiedere l’ausilio da parte dello Stato.

Che cos’è l’indennità di accompagnamento e a chi spetta

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica erogata dall’INPS a una specifica categoria di soggetti invalidi. Riguarda infatti solamente coloro che abbiano un’indennità civile pari al 100%: coloro cioè che siano totalmente invalidi e/o incapaci. Questo purché sussistano le seguenti specifiche casistiche:

  • minorazioni fisiche o psichiche tali da non consentire la deambulazione, se privi di accompagnatore, o il compimento di semplici gesti quotidiani
  • la cittadinanza italiana o, nel caso di cittadino straniero comunitario, l’iscrizione all’anagrafe del comune di residenza. Nel caso invece di cittadino straniero extracomunitario è richiesta la titolarità del permesso di soggiorno di almeno un anno
  • la residenza stabile su territorio nazionale
  • l’assenza di ricovero presso istituti con pagamento della retta a carico dello Stato o di enti pubblici

Non è indicata invece una data minima per la quale poter richiedere l’indennità, bensì vi possono accedere tutti coloro che presentino i suddetti criteri. La prestazione poi non è reversibile: pertanto si estingue con il decesso del soggetto senza che vi sia la possibilità di trasmetterla agli eredi in seguito alla sua morte.

A quanto ammonta l’indennità di accompagnamento

In quanto prestazione economica, non ha un ammontare fisso ma il suo importo varia di anno in anno. Per l’anno in corso si aggira intorno ai 500 euro che, moltiplicati per le 12 mensilità, danno origine ad un introito annuale di circa 6000 euro. L’assegno è esentasse, e pertanto il suo valore non deve essere indicato nella Dichiarazione reddituale del 730, e viene corrisposto a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Bisogna tuttavia prestare attenzione nel caso in cui subentri un ricovero del soggetto a totale carico dello Stato per un periodo di tempo superiore ai 29 giorni, la quale condizione comporta la sospensione del pagamento dell’indennità.

Come presentare la domanda

Per prima cosa il medico di base deve redigere il certificato medico. È compito poi del cittadino inoltrare la domanda online all’istituto per il riconoscimento del proprio stato scegliendo di avvalersi nel primo caso delle proprie credenziali, per poter concludere il processo in autonomia (tramite pin o Spid), o nel secondo caso, qualora non sia in possesso di tali informazioni, di appoggiarsi ad un caf/patronato.

A seguito dell’inoltro della domanda, il candidato deve presentarsi di fronte a una commissione medica Asl che ne decreta la condizione. Nel caso in cui l’esito sia positivo, la commissione invia al cittadino il verbale definitivo. Spetta poi al paziente comunicare all’Inps i restanti dettagli aggiuntivi, come per esempio le coordinate bancarie su cui effettuare il bonifico.  In caso di esito negativo invece è possibile fare ricorso, a pagamento, sottoponendosi ad una verifica preventiva delle condizioni di salute a sostegno della propria richiesta.

Quali sono le novità introdotte nel 2021

Rispetto all’anno precedente, nel 2021 si è registrato un incremento della cifra applicato dall’Inps con un calcolo sull’incremento definitivo – quello parziale del 2020 era dello 0,4% – pari allo 0,5%. Altra novità introdotta riguarda il fatto che, qualora si risulti idonei e si rispettino i requisiti amministrativi e sanitari necessari, non occorre più compilare il modulo AP70 “Verifica dati socio-economici e reddituali per la concessione delle prestazioni economiche” per poter accedere al sussidio.