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Perché alle persone piace così tanto il Natale?

Ogni anno per Natale, città e case s’illuminano di luci e si colorano di addobbi, la gente si affretta tra un negozio e l’altro per organizzare i doni da regalare ai proprio cari. Un periodo di vacanza e di riposo, ma soprattutto un periodo in cui ci si riunisce per volersi bene, per commemorare una festa religiosa che ci ricordi quanto è importante l’amore fra i popoli.

Ma nella frenesia del nostro tempo spesso ci si dimentica di quale sia il valore di questa festa. Natale è sinonimo di nascita, un simbolo di vitalità che vuole celebrare la vita stessa.

Ci vuole amore per creare vita e il Natale è quella festa che ce lo vuole ricordare, mentre ci addentriamo nel freddo dell’inverno, un periodo dell’anno particolarmente duro dove, una volta, era importante più che mai essere solidali con il prossimo.

Origini della festività

Questa festività risale al periodo tardo medioevale germanico e ha le sue origini nelle tradizioni pagane.

Infatti le origini del Natale non sono prettamente religiose: nella cultura germanica precristiana si usava celebrare il solstizio di inverno ( 21 dicembre). Si trattava di una festa di stampo naturalista che celebrava il passaggio da una stagione all’altra, nonché il giorno più corto dell’anno.

Con l’avvento del cristianesimo il Natale si è evoluto e rappresenta ora la celebrazione della nascita di Gesù e della presenza di Dio nel mondo. Infatti per celebrarlo si prepara il presepe che simboleggia il momento della nascita di Gesù Bambino.

Nonostante sia poi diventata a tutti gli effetti una festa religiosa, possiamo ancora notare i retaggi del paganesimo: l’albero di Natale infatti deriva dalla tradizione nordica pagana e simboleggiava l’arrivo dell’inverno.

L’albero di Natale è poi diventato simbolo dell’asse del mondo in grado di collegare il Cielo (dove risiede Dio) e la terra.

I riti natalizi: scambiarsi regali e riunirsi in famiglia

Donare un pensiero a chi amiamo, riunirsi attorno a una tavola imbandita, rafforzare il senso di appartenenza che ci lega ai nostri cari è l’obiettivo del Natale.

Tutto ruota attorno all’essenzialità della vita: rendere i propri cari felici, condividere il cibo, stare assieme ricordando quanto sia importante la solidarietà tra esseri umani.

D’altra parte è questo uno dei messaggi che Gesù ha lasciato al mondo: l’amore è la chiave di tutto. Amare ed essere solidali con le persone meno fortunate è un fondamento del cristianesimo, ed è proprio questo fondamento che si celebra il 25 dicembre.

I regali di Natale simboleggiano i doni portati dai Re Magi a Gesù Bambino, ma si tratta di un’usanza esistente anche in tempi pagani: per gli antichi romani era d’uso scambiarsi le strenne (doni) durante la celebrazione dei Saturnali (celebrazione del tempio di Saturno nella seconda metà di dicembre). Queste strenne spesso consistevano in piccoli doni detti Lari, ovvero delle statuine rappresentanti le divinità dei propri antenati e la loro funzione era quella di proteggere la famiglia.

Dunque l’origine dei regali di Natale sta nella celebrazione del bambin Gesù, nella volontà del singolo di regalare qualcosa che possa proteggere la famiglia, nella volontà delle persone di dimostrare il proprio affetto attraverso un simbolo concreto.

Poi arrivò Santa Claus, o Babbo Natale, che nasce come risultato dell’influenza che la figura del vescovo San Nicola ha avuto su quelle dei Re Magi. Ma chi era costui? San Nicola è conosciuto per aver salvato delle ragazze povere dallo sfruttamento e lo fece regalando loro una dote che potesse consentire loro di vivere una vita dignitosa. Questa dote San Nicola la gettò in casa delle ragazze dalla finestra, proprio come fa Santa Claus dal caminetto.

Dunque ecco perché le persone amano così tanto il Natale: rappresenta il meglio di noi, la generosità, la solidarietà, l’amore per il prossimo, la celebrazione della vita e dell’amore.