Scegliere un generatore di corrente: ecco i migliori consigli da seguire

Spesso e volentieri, non solo in ambito industriale, si sente parlare di generatori di correnti o, ancora più facilmente, di gruppi elettrogeni. Ebbene, stiamo facendo riferimento a dei macchinari che garantiscono una funzione ben precisa, ovvero quello di effettuare la conversione di una certa fonte di energia in energia elettrica.

Sono tante le occasioni e le situazioni in cui può tornare utile avere a disposizione un generatore di corrente ben funzionante. Ad esempio, quando si va in vacanza in campeggio, piuttosto che quando si ha intenzione di organizzare una fiera oppure quando si deve lavorare in alcuni luoghi dove non l’elettricità non arriva in modo perfetto.

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Quale potenza è necessaria

Il primo passo per orientarsi verso un certo modello piuttosto che un altro è quello, inevitabilmente, di capire quale sia il livello e il tipo di potenza che il generatore di corrente deve essere in grado di produrre, in maniera tale da poter collegare in maniera perfetta e alimentare lo strumento che si deve usare.

La misurazione della potenza avviene in Watt ed è il risultato del consumo dell’oggetto per quello che viene chiamato coefficiente di spunto. Quest’ultimo parametro si caratterizza per corrispondere al quantitativo di energia, espressa sempre in Watt, che serve al macchinario elettronico nel corso della fase di spunta. Ovvero, dal punto di vista pratico, è il livello di potenza che serve per avviare l’apparecchio elettronico e si può considerare anche il picco massimo di corrente che il macchinario è in grado di trattenere. La scelta del generatore deve sempre avvenire considerando una potenza in Watt maggiore oppure quantomeno pari rispetto al risultato che è stato ottenuto.

Facciamo un esempio per chiarire meglio questo concetto. Nel caso di un condizionatore dotato di una potenza pari a 2000 Watt, per capire quale deve essere la potenza necessaria per un generatore di corrente si deve effettuare la moltiplicazione tra la potenza del condizionatore, ovvero 2000 Watt e il coefficiente di spunto, pari a 3. Il prodotto è rappresentato da 6000 Watt, che rappresenta la potenza minima che deve avere il generatore di corrente per garantire la giusta alimentazione del condizionatore.

Le tre tipologie principali di generatori di corrente

Dando uno sguardo a quanto propone il mercato, sono tre le tipologie più diffuse di generatori, che si differenziano in relazione al tipo di combustibile che viene impiegato. Stiamo facendo riferimento al modello alimentato a benzina, quello alimentato a diesel oppure quello alimentato a gpl.

La versione a benzina si caratterizza per essere un’ottima soluzione per chi ha bisogno di un generatore di corrente solo in maniera saltuaria. Di solito, si tratta dei modelli che costano anche di meno, anche se, in seguito, il costo legato al carburante non è così vantaggioso. Inoltre, il propulsore a benzina è in grado di lavorare a dei livelli particolarmente elevati e anche la maggiore complessità in confronto ai modelli diesel. Questi due fattori possono portare in tempi piuttosto brevi a danni e rotture, visto che il motore deve sopportare uno sforzo maggiore.

La versione a diesel è una soluzione più adatta per un utilizzo molto più frequente, soprattutto per via del fatto che il carburante ha un costo particolarmente conveniente, anche se l’investimento iniziale è più alto rispetto ai modelli a benzina. Infine, il modello a gas è una tipologia meno diffusi, ma con dei costi di alimentazione più bassi. Tra gli altri aspetti che fanno la differenza in fase di scelta di un generatore di corrente, troviamo sicuramente anche la stabilità di frequenza e la velocità di rotazione.