Tutto quello che c’è da sapere sulla micoterapia

Al giorno d’oggi, l’interesse verso i metodi di cura alternativi che implicano l’utilizzo esclusivo di soluzioni naturali è molto alto. Non a caso, si parla sempre di più di metodi come la micoterapia.

Approfondito da portali di successo come www.freelandtime.com, si tratta di un metodo di cura che prevede l’utilizzo di funghi medicinali. Nelle prossime righe, abbiamo riassunto alcuni punti essenziali da considerare quando si parla di micoterapia.

Quando e dove è nata la micoterapia

Quando è nata la micoterapia? Anche se il focus su questo metodo di cura è relativamente recente, le sue origini sono molto antiche. La micoterapia, infatti, è nata in Cina migliaia di anni fa e rappresenta uno dei capisaldi della medicina tradizionale del Paese.

Nel corso dei secoli, i medici cinesi hanno applicato la micoterapia in diversi casi. Qualche esempio? La cura delle malattie del fegato, per non parlare delle patologie cardiovascolari. Considerati utili in caso di allergie e di asma, i funghi medicinali sono stati, negli ultimi anni, al centro dell’attenzione di numerosi studi scientifici.

Benefici dei funghi medicinali

A questo punto, è naturale chiedersi quali siano i benefici dei funghi medicinali. Ecco i principali:

  • Miglioramento dell’efficacia del sistema immunitario
  • Assorbimento delle sostanze tossiche presenti nell’organismo umano
  • Ottimizzazione del livello di energia

Chiarita questa doverosa premessa, vediamo assieme quali sono i principali funghi medicinali.

Micoterapia: quali sono i principali funghi medicinali

Ecco i principali funghi medicinali utilizzati in micoterapia:

  • Funghi reishi
  • Coprinus
  • Agarigus
  • Coriolus
  • Shitake
  • Maitake

Questi funghi, come dimostrato da numerosi studi, hanno il pro di agire non semplicemente sui sintomi delle problematiche di salute, ma sulle cause. Attenzione: si ha sì a che fare con un miglioramento della sintomatologia, ma soprattutto con una guarigione profonda.

Funghi medicinali: da cosa derivano i benefici?

Parlare di micoterapia significa, per forza di cose, soffermarsi sui nutrienti che rendono i funghi medicinali dei veri e propri toccasana per la salute. In questo novero è possibile includere innanzitutto i beta-glucani. Cosa sono di preciso? Polimeri formati da molecole di glucosio e descrivibili come polisaccaridi indigeribili.

Annoverabili sotto al cappello delle fibre solubili, i beta-glucani sono degli alleati preziosi del cuore. Il motivo è legato alla loro capacità di inibire l’assorbimento del colesterolo alimentare. Capaci di influire sull’efficienza del metabolismo, i beta-glucani sono preziosi anche per l’efficienza del sistema immunitario.

Proseguendo con l’elenco dei nutrienti contenuti nei funghi medicinali utilizzati per la micoterapia è possibile includere anche i terpeni. Composti organici aromatici derivati dall’isopreno – idrocarburo caratterizzato dalla presenza di 5 atomi di carbonio – si trovano in tutte le specie vegetali e hanno un forte potenziale terapeutico.

Nell’ambito delle sostanze benefiche presenti nei funghi medicinali, è possibile trovare anche l’adenosina. In questo caso, si ha a che fare con un eccellente vasodilatatore. L’adenosina ha numerosi altri benefici. In questo novero, è possibile citare l’efficacia antiaggregante. Da non dimenticare sono anche le straordinarie potenzialità antistress.

Non c’è che dire: la micoterapia è un metodo che chiama in causa numerose sostanze benefiche! Tra le altre degne di citazione troviamo i probiotici, alleati preziosi della flora intestinale, ma anche la vitamina D, pro-ormone importantissimo per la salute delle ossa.

Conclusioni

Approcciarsi alla micoterapia non implica certo il fatto di mettere in primo piano l’improvvisazione. Fondamentale è innanzitutto scegliere i funghi giusti. In seconda istanza, è essenziale prendere in considerazione le giuste dosi – ricordiamo che, nella maggior parte dei casi, i funghi medicinali si assumono attraverso compresse – e mettersi nell’ottica di seguire il trattamento per un lasso di tempo non inferiore ai 3 mesi.